martedì 7 ottobre 2008

Prologo

I pensieri hanno le ali solo quando c’è un vento d’ispirazione che li accompagna, così anche un testo non porta in un mondo di fantasia se non c’è un accompagnatore adeguato oppure una storia avvincente. Ciò che narrerò è un modo nuovo di vedere la vita, un modo che può portare alla verità.

Tutto iniziò un giorno d’autunno. L’autunno più caldo che si sia mai visto: il sole brillava alto nel cielo, ed esso era terso del dolce canto di bianche colombe e di piccoli passerotti. Nella valle dell’Astruso Sole tutto era calmo, l’acqua scorreva lenta nel morbido letto finendo poi in una gran cascata, lo scroscio dell’acqua quando cadeva era appena percettibile. Il vento passava leggero lungo le fronde degli alti salici e delle robuste querce ancora verdi. La soffice terra era ricoperta da tenera erbetta. Persino il fuoco pareva aver smesso di bruciare. Il tempo… il tempo sembrava aver smesso di muoversi, di continuare la sua incessante corsa. Non a caso ho descritto i quattro elementi: acqua, aria, terra, fuoco; come anche la luce e il tempo, tutto ciò sarà importante nella storia. La storia… materia alquanto affascinante, trasporta in mondi e modi di pensare che disgustano, annoiano, incantano e sorprendono. La storia di cui narrerò è ambientata proprio nella valle dell’Astruso Sole, la valle degli elementi, come la chiamano le popolazioni che ora ci vivono. Si afferma che la valle sia stata creata da dei titani, i quali voleva trovare un posto dove riposare in pace. I nomi di questi titani erano: Aqua, Aёr, Ignis, Lux e Terrae, lasciarono però vagare nel mondo Obscurus, l’unico cattivo tra loro. Quando questo scoprì dove si erano radunati gli altri, chiese aiuto agli dei superiori che li imprigionarono sotto diverse forme, diventando gli elementi. L’unica cosa che mantennero fu il loro nome: Acqua, Aria, Fuoco, Luce e Terra. Quando gli dei però si accorsero del danno che avevano commesso era troppo tardi per porvi rimedio e riversarono la loro vendetta sul cattivo e gli diedero una non-forma, anche lui dopo la trasformazione conservò il nome e diventò: Ombra. Un altro titano, il quale aveva il potere di rifar accadere le cose già accadute (non si poteva parlare del tempo poiché ancora non esisteva), il cui nome era Tempus, decise di usare le sue doti. Tutti i titani ritornarono alla loro forma. Gli dei a quel punto si arrabbiarono moltissimo, scagliarono su tutti i titani le loro varie maledizioni che si condensarono in una sola. Così nacquero gli elementi, che furono poi trasportati per tutto il mondo, e Tempus diventò Tempo. La cosa che gli dei non seppero però fu che gli elementi, anche se in una forma umile tuttavia distruttiva, avevano in loro un gran potenziale. Spero di non essere troppo laconico. In questa valle in cui gli elementi regnavano incontrastati era in procinto di succedere qualcosa a qualcuno, più precisamente ad un ragazzo di nome Defectio, in altre parole Eclipse.

Il mondo non ruota attorno ad una sola persona, è sempre imparziale, non ascolta, va come deve andare senza badare alle azioni dell'uomo. Ma poi il pensiero è nato, è diventato potente e complesso; e il mondo si è lasciato trasportare da lui e lo fa tuttora. Il destino è nella forza della mente, nel potere di un innamorato, di un ricco, di un povero, di un solo… É come una bacchetta magica, ti trasporta in un mondo incantato dove tutto è possibile e dove tutto è felicità.

Belle parole per uno che è abbastanza colto da saperle leggere. Nella valle dell’Astruso Sole, infatti, non erano molte le persone che sapevano leggere, forse erano due o tre. Eclipse non era tra questi… la lingua era considerata inutile; gli ignoranti considerano inutili le cose che non conoscono. A loro bastava saper parlare, anche non esprimendosi con parole corrette. E il pensiero? Non era usato molto nemmeno quello anzi era usato ancora meno. Ora gli abitanti della valle dell’Astruso Sole sembreranno dei rudi primitivi esseri ma si devono ancora scoprire molte cose su di loro; sono normali esseri umani con pregi e difetti, alcuni di loro erano delle brave e rispettabili persone altre invece erano malfamati ceffi. A differenza del mondo in cui si vive adesso, nella valle dell'Astruso Sole non erano i soldi a fare la differenza, ma i meriti ricevuti, anzi i soldi non esistevano ancora. Per ottenere dei meriti dovevi scoprire un modo per usare gli elementi. Ormai però era difficile poiché quasi tutti erano stati scoperti, tranne quelli del tempo di cui se ne conoscevano molto pochi.

La famiglia di Eclipse aveva un merito molto alto poiché un loro antenato aveva trovato un modo per utilizzare il calore del fuoco producendo energia, ciò che ora si chiama corrente elettrica.

Il meccanismo di trasformazione è molto complesso, si tratta, infatti, di modificare lo stato del fuoco per renderlo libero. Solamente lo stato, perché non si può cambiare l’essenza stessa di una cosa.

Ma l’essenza che ruolo ha nel mondo? Il ruolo più importante, l’essenza è ciò che determina l’unicità di una cosa, di una persona o di un’entità. L’essenza è ciò che ci rappresenta ciò che realmente siamo, solo esseri superiori agli esseri umani riescono a vederla, sentirla, percepirla. Parlare delle varie entità sarebbe fare la cosa migliore ma non è ancora giunto il momento.

La famiglia è il luogo dove ci rifugiamo, dove ci sentiamo al sicuro. Il posto dove nessuno ci mette mai in dubbio, non ci ignora mai. Tutte bugie, la famiglia è una sfida, una battaglia, non ce ne rendiamo conto ma è così. Tornando a noi. Benché la famiglia di Eclipse avesse un così gran merito era una famiglia normale, composta da: Lenter, Azzurra, Freand ed Eclipse. Lenter era il padre di Eclipse e di Freand, e Azzurra la madre. Erano una famiglia pressoché felice, una famiglia normale. Lenter faceva il custode delle memorie, un lavoro importante che necessitava di grande abilità. Ma a che serve un custode delle memorie in un popolo in cui non si guarda al cervello ma ai muscoli? Forse neanche loro lo sanno, ma lo continuano a fare. Inconsciamente loro pensano che conservando le memorie si conservi anche la pace e la tranquillità, grande scemenza. Il lavoro di Lenter consisteva nel usare uno strumento antico e potente, Eneter, una macchina donata dagli dei agli uomini. Eneter permetteva al prescelto guardiano, di “osservare” il passato. Lenter era considerato uno dei membri più importanti della società. Azzurra era una poetessa apprezzata in tutta la valle, le sue opere venivano cantate nelle scuole, i professori adoravano far studiare ai ragazzi le poesie per poi fare loro tantissime domande di comprensione. Freand era il figlio maggiore dei due coniugi, aveva diciotto anni era ormai adulto. I suoi voti non erano poi così male, era un bel ragazzo e piaceva molto al gentil sesso.

Come stavo dicendo era un mattino d’autunno, Eclipse stava dormendo beatamente, all’improvviso però cominciò uno strano sogno…